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Tornabuoni Art Paris presenta una mostra, organizzata in collaborazione con la Fondazione, che documenta il primo decennio di attività di Arnaldo Pomodoro.
L’esposizione documenta in modo organico e compiuto la prima stagione creativa di Arnaldo Pomodoro, quando, trasferitosi a Milano nel 1954, l’artista inizia a tessere le sue trame segniche in rilievo creando situazioni visive al limite tra bi-dimensione e tridimensione.
Per me – racconta Pomodoro – è stato un periodo fittissimo di scambi intellettuali, l’incontro con Lucio Fontana e con i giovani milanesi che Enrico Baj e Sergio Dangelo avevano raccolto intorno alla rivista “Il Gesto” e quelli dell’“Azimuth” di Manzoni e Castellani, con i tedeschi di “Zero”, con Gastone Novelli e Achille Perilli e “L’Esperienza Moderna”. E insieme, con la generazione grande dell’architettura e del design che dibatteva in seno alle Triennali, da Gio’ Ponti a Ettore Sottsass.
Accompagna la mostra una pubblicazione monografica, a cura di Luca Massimo Barbero, che offre una nuova lettura dell’opera di Pomodoro, attraverso un’approfondita indagine storica e critica del decennio 1955-1965 e un ricco apparato iconografico di documenti e materiali di archivio, messi a disposizione dalla Fondazione.