07/04/2011 - 17/07/2011
Olga Schigal

Olga Schigal

a cura di Paola Boccaletti

Curata da Paola Boccaletti, l’esposizione presenta un’installazione nella quale l’artista russa ricostruisce una Taiga (un ecosistema tipico delle regioni siberiane), con un preciso intento realistico, attraverso l’inserimento di veri tronchi di betulla alti fino a 4 metri e dune di sabbia.

In uno spazio in cui realtà e immaginazione sono chiamati a convivere e a interagire tra loro, si incontrano un binario verde, un palloncino di cemento e una piccola casa. La prima opera (Green Rails 2011, legno smaltato) rappresenta la ferrovia transiberiana, metafora del viaggio leggendario che attraversa l’Asia; poco più in là, un palloncino è affossato nella sabbia come un giocattolo ritrovato dopo una lunga assenza (Cement Balloon, 2011, cemento, rame). Infine si ritrova la riproduzione della palazzina in calcestruzzo in cui Olga viveva da bambina, e dalle cui finestre scorrono le immagini del suo viaggio di ritorno, in età adulta (Home with Nostalgic Video”, 2011, cemento).

Su una delle finestre della UniCredit Project Room, appaiono come nella vetrata di una cattedrale le foto di famiglia (Vetrata con Ricordi di Famiglia, 2011, stampa su adesivo), evanescenti e distanti come i ricordi ai quali l’artista cerca di aggrapparsi per non dimenticare il proprio passato. Queste immagini immerse nella luce proveniente dall’esterno, acquisiscono la stessa profondità della Taiga, e le persone, come gli alberi e i ricordi, si stemperano fino alla dimensione metafisica. Il tema di questo lavoro riprende l’esperienza biografica dell’artista che, ritornata nei luoghi della sua infanzia dopo dodici anni, ha sentito il distacco da essi e dalle reminiscenze che portavano con sé.

con il Patrocinio di Regione Lombardia

in Partnership con UniCredit Group