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Nanni Valentini
Il vaso cretese, 1983
terracotta greificata, 120 cm
Ventini si dichiarò una volta interessato alla realizzazione di una “pittura a tre dimensioni”: pittura in rilievo o scultura dipinta. Per questo l’artista ha scelto la ceramica, perché con essa si può manipolare la terra, creare a tre dimensioni, ma anche dipingere, colorare, smaltare, graffiare, incidere. Per gran parte della sua carriera Valentini oscilla fra pittura e ceramica, poi lascerà quest’ultima per farsene riconquistare dagli anni Settanta in poi. L’opera in collezione non è soltanto una scultura, non è semplicemente un vaso che reca tracce del processo della sua creazione manuale. L’andamento spiraliforme della materia che cresce su se stessa ha generato anche il frammento che ora sta applicato al muro e che apre una nuova relazione fra l’opera e lo spazio. Ugualmente la pone il bassorilievo astratto che svetta anch’esso sulla parete. Così l’opera si fa relazione e memoria visiva del gesto creativo.
da: Fondazione Arnaldo Pomodoro. La Collezione permanente, catalogo della mostra, a cura di G. Verzotti, A. Vettese, Milano, Skira, 2007, p. 179