Ettore Colla
Fiore lunare, 1966-1967 circa
assemblaggio in ferro di recupero rielaborato, h 182 cm
L’opera maggiore di Colla prende avvio nel 1948, dopo tentativi scultorei di segno espressionista prima e cubista poi. Nel 1950 sottoscrive con Burri e Capogrossi il manifesto del gruppo “Origine”, che lo colloca fra le ricerche astratte fondate sui valori del segno e della materia. La sua opera maggiore e più personale inizia dal 1955, quando cominci a realizzare sculture per assemblaggio di elementi di ferro trovati e saldati insieme. I materiali di recupero non impediscono che l’opera mantenga sempre un preciso ordine costruttivo, spesso volto a raffigurare strutture allusive, di sapore arcaico e quasi totemico, pur rimanendo rigorosamente astratte. L’impianto geometrico della scultura rimane sempre chiaramente scandito, fino a conformare strutture pure, quasi archetipiche. È il caso dell’opera in collezione, allusiva nel titolo, Fiore lunare, ma essenziale e depurata da ogni elemento esornativo o lirico nella struttura, ardita quanto semplice, un lungo stelo in ferro che sostiene un elemento oggettuale verticale, piatto e scanalato.
da: Fondazione Arnaldo Pomodoro. La Collezione permanente, catalogo della mostra, a cura di G. Verzotti, A. Vettese, Milano, Skira, 2007, p. 174.