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Pietro Consagra Colloquio 1960

Pietro Consagra
Colloquio
, 1960

bronzo, marmo e legno, 82,6 × 91,4 × 22,8 cm

L’opposto della rappresentazione o della forma, intese come catarsi, non è il frammento, è il continuo: infatti la forma è limite, il continuo è assenza, indeterminazione del limite. Il problema specifico è di conciliare, se mai possibile, l’assenza del limite con la presenza del valore; ma se l’esistenza è il continuo, il continuo avrà pure un valore.
[…]
Alla ricerca del continuo, Consagra e Turcato sono arrivati per una strada più lunga, attraverso la critica di precedenti esperienze. Ma è in vista del continuo che Consagra concepisce la superficie come plasticità illimitata e la plastica dei solchi, dei tagli, dei piani sovrapposti come illimitatezza della superficie, giungendo ad una assoluta reversibilità del volume in piano e del piano in volume, e all’intuizione di un ordine di relazioni infinite, diametralmente opposto al finito delle relazioni proporzionali.

da: G. C. Argan, Continuità, catalogo della mostra, Milano, Galleria Pagani del Grattacielo, 1961.