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Arnaldo Pomodoro
Rotante massimo, IV
, 1969-1970

bronzo, ø 160 cm

Scrive Mark Rosenthal a proposito della serie dei Rotanti: “La più conosciuta fra tutte le espressioni metaforiche di Pomodoro è senza dubbio la sua serie di globi di bronzo, o ‘sfere rotanti’. Egli stesso ebbe a scrivere che ‘le sfere sono prima di tutto forme perfette e magiche, che io spacco allo scopo di rintracciare e infine di scoprire i fermenti interni che contengono, misteriosi e vivi, mostruosi e puri’. A partire dal 1966 le sfere assunsero un aspetto nuovo. In luogo delle erosioni gestuali precedenti, o in combinazione con queste, nel globo cominciarono ad apparire aperture geometriche regolari. Queste sfere, ora chiamate Rotanti, sono come passate da altra parte, quasi trivellate da una macchina. Invece di quella sensazione di erosione operata dal tempo e dalla natura sulla sfera, si ha ora il suggerimento di un attacco tecnologico dall’esterno”.

da: Luoghi Fondamentali. Sculture di Arnaldo Pomodoro, catalogo della mostra, a cura di I. Mussa, Fratelli Fabbri Editori, Milano, 1984.

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In prestito alla mostra
Sculture nella Città 1971/2024. Dall’arte pubblica di Arnaldo Pomodoro allo spazio urbano di dieci giovani autori
a cura di Pippo Ciorra, Michele Giorgi, Carola Nava
4 febbraio – 5 maggio 2024
Centro Arti Visive Pescheria, corso XI settembre 254, Pesaro